Olfatto
La percezione olfattiva inizia a livello della porzione alta delle fosse nasali, in cui sono localizzate le cellule sensoriali specializzate che vengono stimolate da diverse molecole rilasciate nell’ambiente; da qui, il segnale viene inviato a specifiche aree del sistema nervoso, le quali processano e riconoscono gli odori.
La patogenesi dei disturbi dell’olfatto è molto varia, e può essere legata a infezioni delle vie respiratorie superiori, sinusiti, patologie neurodegenerative (come il morbo di Parkinson o il morbo di Alzheimer), esposizione a sostanze tossiche, traumi del massiccio facciale e del cranio. Anche l’età avanzata può essere causa di disturbi olfattivi.
I disturbi del gusto, invece, sono più spesso correlati a disturbi dell’olfatto, nello specifico per alterazione della conduzione retronasale dell’olfatto che non impedisce di percepire il flavor (l’elaborazione delle caratteristiche del prodotto), mentre la percezione del gusto principale (dolce, salato, amaro…) rimane inalterata.
Altre cause di disturbi del gusto sono le infezioni delle vie respiratorie superiori, carenze vitaminiche, alterazione della funzione tiroidea, il diabete mellito, alcune patologie neurodegenerative come il morbo di Parkinson. In aggiunta, alcuni trattamento farmacologici e chemioradioterapici possono causare disturbi del gusto.
Diagnosi e rimedi
Per valutare la presenza di eventuali problemi dell'olfatto e del gusto, il medico specialista in otorinolaringoiatria adotta un approccio specifico che prevede la valutazione di diverse variabili.
Innanzitutto, la valutazione si basa su un’accurata visita del distretto nasale ed orale, comprensiva di un esame fibroscopico nasale (con ausilio di un fibroscopio flessibile a fibre ottiche, o di una telecamera rigida) per valutare che all’interno del naso non vi siano patologie che possano causa il disturbo olfattivo (polipi nasale, infezioni, sinusopatie, neoformazioni).
Conseguentemente, l’approccio diagnostico prevede una misurazione della percezione olfattiva tramite dei test standardizzati (es. Sniffin’ Sticks Test) che prevedono la somministrazioni di diversi odori e la classificazione del disturbo del paziente tramite la valutazione di tre categorie (soglia, discriminazione, identificazione).
Per quanto riguarda i disturbi gustativi, analogamente, lo specialista può somministrate dei test diagnostici che prevedono l’utilizzo di alcune strisce contenenti dei sapori diversi.
In base al risultato ottenuto durante queste valutazione, l’otorinolaringoiatra potrà prescrivere dei test diagnostici di completamento (esami ematici, o risonanza magnetica).
Il trattamento dei disturbi olfattivi, qualora vengano escluse cause di pertinenza chirurgica (polipi nasali, sinusopatie), prevede un trattamento farmacologico associato ad un trattamento riabilitativo.
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